La Cooperativa di Greve in Chianti è stata fondata il 20 di aprile del 1920; si chiamava allora “Cooperativa di lavoro e consumo tra gli operai di Greve” e, con i soldi prestati dai soci, aprì un grande “spaccio” inaugurato nel 1925 nel centro del paese, all’incrocio tra la strada per Siena e quella per Figline, dove ora c’è la Farmacia Stecchi. Non era l’unica a quei tempi: c’erano anche cooperative laiche, legate alla massoneria e cattoliche, le cooperative bianche, legate ai contadini.
La cooperativa degli operai faceva riferimento alla Lega nazionale delle Cooperative e Mutue, la cosiddetta “lega rossa”, per gli orientamenti politici.
In quel tempo le Cooperative di Consumo erano il frutto dell’associazione di persone con il comune scopo di ottenere beni di consumo a basso prezzo, e spesso anche di avere un negozio che fornisse un servizio adeguato alla popolazione molto numerosa dei piccoli paesi e delle campagne circostanti. A Strada per esempio esisteva la Cooperativa “La Sostanza” così come a Chiocchio, a San Polo e a Lucolena esistevano Cooperative autonome. A Panzano, invece, sembra che non sia mai esistita una Cooperativa di consumo. Negli anni del fascismo la Cooperativa sopravvisse con difficoltà e cambiò nome divenendo società anonima. Dopo la guerra, nel ’49, fu riorganizzata con la riapertura del negozio centrale e con un nuovo statuto. Fu rifatto l ‘atto costitutivo e da quel momento si chiamò “Cooperativa di Consumo Italia Nuova”.
Tra quelle esistenti in Provincia di Firenze è una delle più vecchie.
Molte fra le Cooperative esistenti in Toscana si sono col tempo fuse in Cooperative più grandi, mentre quella di Greve in Chianti, come poche altre, è rimasta autonoma, pur aderendo a consorzi per gli acquisti ed essendo inserita a pieno titolo nel sistema cooperativo. In particolare la Cooperativa di Greve in Chianti è associata al sistema cooperativo attraverso un rapporto privilegiato con l’Unicoop di Firenze, la più grande Cooperativa di Consumo esistente in Italia. L’Unicoop di Firenze è nata in seguito a un lungo e complesso processo di fusioni, avviato negli anni ’50, fra le tante Cooperative sorte in tutti principali centri della Provincia di Firenze e di gran parte della Toscana.
Quella di Greve non ha aderito a questo processo perché cosi fu deciso a livello politico locale; è però associata al consorzio delle piccole cooperative Cis e naturalmente aderisce al marchio Coop: è per questo che il negozio si chiama “Coop”, come i grandi supermercati. Tuttavia la Cooperativa è rimasta una piccola azienda locale, le scelte del personale sono fatte localmente, i contributi e le sponsorizzazioni, così come le iniziative commerciali, vengono operate da un consiglio di amministrazione composto da 15 membri e dal Collegio dei Sindaci revisori, eletti dai soci ogni tre anni e scelti fra i soci della Cooperativa stessa.
La storia della Cooperativa dal punto di vista economico e commerciale ha avuto molti alti e bassi: nel ’49 c’erano vari punti vendita sparsi intorno al capoluogo (Montefioralle, Greti – la zona nuova di Greve, S. Anna) e c’era anche un furgone che passava per le case a portare la spesa.
Per un certo periodo la cooperativa faceva anche il pane, oltre a vendere tutti i generi alimentari di largo consumo. La macelleria è entrata a far parte dei servizi della Cooperativa solo negli ultimi anni. La verdura e il latte fresco invece vennero introdotti nei negozi della Cooperativa alla fine degli anni ’80. Per quanto riguarda il pane, o meglio il suo prezzo, è da ricordare l ‘episodio avvenuto quando il prezzo del pane fu liberalizzato dal governo nazionale e tutti i commercianti ed i fornai si misero d’accordo per alzare il prezzo tutti insieme: solo la cooperativa lasciò il pane al prezzo vecchio.
Negli anni ’80 i negozi piccoli vennero chiusi uno dopo l ‘altro, fu chiuso anche il forno del pane che la Cooperativa gestiva accanto al negozio centrale: tra l’80 e il ’90 tutte le Cooperative concentravano i loro negozi per sfruttare al meglio la capacità produttiva. In quegli anni chiusero anche le Cooperative di Strada e di Chiocchio che furono accorpate a quella di Greve in Chianti.
Con molto impegno la Cooperativa, che aveva ormai solo il negozio di via Cesare Battisti e quello di S. Anna, collocato prima in via Primo Maggio e poi in piazza Trento, ha recuperato le difficoltà economiche ed ha in seguito accumulato i soldi per acquistare nuovi immobili al fine di costruire un nuovo moderno polo commerciale nel centro storico del capoluogo chiantigiano. Siamo così arrivati ai giorni nostri ed all’apertura, nel 1999, del nuovo supermercato in viale Vittorio Veneto che ha fatto triplicare le vendite della Cooperativa ed ha avviato un processo di rilancio della cooperazione di consumo nel territorio del comune di Greve in Chianti: nel 2003 infatti la Cooperativa “Italia Nuova” ha aperto un suo negozio a Panzano ed oggi pensa di aprirne un altro a Strada in Chianti.
La cooperativa di Greve in Chianti ha avuto un grande successo, anche grazie ai turisti, per due motivi: i cittadini stranieri sono abituati a comprare nei supermercati di tipo moderno ed inoltre si fidano del marchio “Coop”, perché garantisce qualità e convenienza.
Oggi questa struttura ha quasi 2.500 soci, 22 dipendenti, un fatturato complessivo annuo di oltre 7 milioni di euro ed un patrimonio consolidato di oltre 3 milioni di euro.
La Cooperativa, oggi come nel 1920, ha lo scopo di svolgere una funzione di calmiere dei prezzi, di jbrnire un servizio commerciale moderno vicino a casa; ora come allora la Cooperativa non ha scopo di lucro, infatti gli utili vengono messi in parte a riserva, in parte reinvestiti per nuovi interventi e servizi.
Una parte importante degli utili viene reinvestita nelle offerte per i soci che hanno notevoli agevolazioni nell’acquisto di prodotti di particolare importanza nella vita quotidiana. Inoltre la Cooperativa, attraverso il contributo fondamentale del sistema delle Cooperative, garantisce tanti controlli sulla qualità dei prodotti venduti, sulla valorizzazione di produzioni particolari come quelle biologiche, quelle senza OGM, quelle che vengono introdotte attraverso il mercato equo e solidale.
La Cooperativa “Italia Nuova” è in grado di vendere prodotti locali di qualità, come il formaggio dei pastori locali, la frutta biologica ed il miele prodotti da alcune aziende del territorio che si stanno così sviluppando proprio grazie alla Cooperativa di Consumo.
La Cooperativa “Italia Nuova” da sempre sostiene tutte le società sportive del territorio, nonché molte iniziative culturali, ricreative e sociali attraverso contributi e sponsorizzazioni in cui vengono appunto reinvestiti gli utili dell’attivita di vendita.
Gli amministratori della Cooperativa sono oggi 15 consiglieri e tre Sindaci Revisori: sono sempre stati scelti fra i soci ed hanno svolto sempre il loro lavoro gratuitamente.
Il primo Presidente fu Roberto Dini, affiancato dal Cassiere Adolfo Checcucci e dal Segretario Gino Mori.
Dopo il 1949 i ruoli fondamentali sono stati sempre quelli del Presidente e del Vice-presidente: in questo ruolo si sono avvicendati persone di rilievo della politica grevigiana legate ai due partiti storici della sinistra italiana: Pci e Psi.